di Vincenzo Caruso
Com’era già stato per la Settimana Santa e la Pasqua, anche la festività della Madonna della Pace, titolare della parrocchia chiesa madre Santa Maria della Pace e protettrice della città di Tremestieri Etneo, si è svolta in un clima di intensa preghiera e di partecipazione comunitaria “virtuale”. Niente luci, bombe o altro genere di manifestazioni che fanno da cornice alle feste patronali.
Solo un’eccezione, in questo tempo di emergenza coronavirus: l’apertura della grande porta centrale della chiesa, nella mattinata di lunedì 20 – giorno della solennità liturgica per la parrocchia – e la dislocazione del simulacro della Vergine Madre, la Madonna della Pace, all’ingresso della chiesa per la venerazione e la preghiera dei fedeli fino alle ore 18 della stessa giornata, una sorta di “svelata” e anticipazione del cammino processionale che appena le condizioni lo permetteranno, la Mamma celeste farà per le vie del centro, con l’artistico simulacro.
L’oggi 2020 di questa festa è stata la celebrazione eucaristica solenne del pomeriggio, alle ore 18:30, presieduta dal parroco don Salvo Scuderi, alla quale avrebbe dovuto partecipare e presiedere l’arcivescovo S.E. mons. Salvatore Grsitina, bloccato per la contingenza del “tempo difficile” che stiamo vivendo ma presente con la preghiera come comunicato al parroco.
Celebrazione a porte chiuse, dunque, con la sola presenza del sindaco Santi Rando e del comandante della Polizia municipale Giovanni Scardaci a rappresentare l’intera cittadinanza, del diacono Lazzaro Napolitano, e degli animatori pastorali e video per la realizzazione della diretta streaming sulla pagina facebook della parrocchia.
Particolarmente suggestiva, al termine della celebrazione, ancora una volta l’apertura della porta centrale della chiesa, per dare voce e musica alla tradizionale Cantata della Madonna della Pace, per un coinvolgimento diretto dei fedeli dai balconi e dalle case e palazzi limitrofi con il canto, nel silenzio surreale della serata.
Pazienza, invece, per la mancata inaugurazione dell’antico organo a canne posto nel presbiterio, ora finalmente pronto grazie alla Ditta Oliveri dopo decenni di silenzio, prevista per il 17 aprile, ad inizio della festa. Avremo, appena possibile, la possibilità di riascoltare le melodie e pregare idealmente insieme ai nostri cari padri che lo hanno voluto per dare lode a Dio e ai santi Patroni, Santa Barbara e la Madonna della Pace. La Madre nostra, Regina della Pace, resterà ancora in chiesa fino al 31 maggio prossimo e poi “rientrerà” nella sua cameretta.