«La Cisl Scuola nazionale ha chiesto la convocazione di un tavolo tecnico per avviare un confronto concreto con il Miur, anche allo scopo di avvicinarlo ai problemi della categoria dei docenti di religione che, con quindicimila insegnanti e una anzianità di servizio media di 15 anni in tutto il territorio nazionale, aspetta anche in Sicilia da lungo tempo la stabilizzazione. Siamo dell’idea che l’imminente concorso annunciato dal Ministero, dovrebbe pensare più che alla selezione e al conseguente reclutamento di nuovi docenti, a una stabilizzazione del personale già in servizio».
Cosi Francesca Bellia segretario generale Cisl Scuola Sicilia in una nota interviene sull’annunciato concorso per i docenti di religione con conseguente immissione in ruolo, dopo l’approvazione della legge n. 159/2019, all’art. 1-bis (Disposizioni urgenti in materia di reclutamento del personale docente di religione cattolica), pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 28 dicembre scorso. In Sicilia i posti a bando saranno circa 400 a fronte di un numero maggiore di docenti precari.
«Questa legge, non prevede però il doppio canale di reclutamento (concorso ordinario e concorso con riserva per i precari) disattendendo le legittime aspettative dei precari. Ci apprestiamo pertanto a intervenire anche nella stesura del bando per garantire maggiori tutele e per chiedere che non vengano perpetrate discriminazioni nei confronti dei colleghi».
Entro l’anno in corso si prevede la pubblicazione del bando per il reclutamento di docenti di religione di ogni ordine e grado di scuola, per il 70% della globalità dei posti funzionanti e che si renderanno vacanti e disponibili nel triennio 2020-21, 2021-22, 2022-23. Il 50% dei posti sarà riservato ai docenti aventi tre o più anni di servizio, anche non consecutivi (svolti per almeno 180 giorni o ininterrottamente dal 1 febbraio agli scrutini finali).
«Esaurita tale quota di riserva, coloro che si troveranno in posizione utile potranno comunque accedere in ordine di graduatoria alla trasformazione del rapporto a tempo indeterminato, anche entro il restante 50% dei posti. Nel periodo transitorio tra l’indizione e lo svolgimento del concorso, in quelle regioni dove si trovano docenti inclusi nelle graduatorie del concorso 2004, sarà possibile procedere all’immissione in ruolo attraverso lo scorrimento delle stesse».
«Anche se il provvedimento approvato presenta dei limiti, noi riteniamo necessario e urgente avviare l’iter concorsuale – la Cisl Scuola Sicilia, conclude – al momento attuale, nell’attesa di risposte dal nuovo Ministro, stiamo predisponendo eventuali azioni formative da proporre agli interessati al concorso anche al fine di contrastare eventuali formazioni a pagamento, che verranno proposte ai partecipanti, dissuadendo tutti dal partecipare a quelle non in linea con un bando che ancora non esiste, e che deve essere elaborato. Verranno indette assemblee territoriali per aggiornare i nostri iscritti e fornire indicazioni più precise ».