Completati a Biancavilla i lavori di messa in sicurezza e restauro della chiesa madre. L’edificio è stato chiuso dopo i danni causati dal terremoto del 6 ottobre 2018. Oggi è stata riaperta alla presenza dell’Arcivescovo Salvatore Gristina e riconsegnata ai fedeli.
Presenti alla cerimonia di apertura molti sacerdoti del XIII vicariato e alcuni provenienti da altre realtà diocesane. Molti anche i religiosi e le religiose di vari ordini e realtà che hanno partecipato. In prima fila il Sindaco di Biancavilla Antonio Bonanno e altre autorità civili e militari.
Attualmente la parrocchia è guidata da Don Agrippino Salerno che sin dai primi momenti successivi al sisma (che ha colpito Biancavilla la notte tra il 5 e 6 di ottobre, pieno centro delle festività patronali del comune etneo in onore di S. Placido), si è attivato per i lavori di messa in sicurezza dell’edificio e di ciò che contiene. Nel suo saluto all’Arcivescovo ha elencato i lavori fatti e le maestranze che hanno effettuato il restauro, ha ringraziato il popolo e i molti che hanno contribuito con generosità.
La struttura costruita con ogni probabilità subito dopo la fondazione della città nel 1488 e poi ampliato nel corso dei secoli, era inizialmente dedicata a santa Caterina d’Alessandria, fu poi intitolata alla Madonna dell’Elemosina in età più recente.
Molti nel corso degli anni gli interventi di ampliamento e restauro, i più recenti furono fatti a metà 800 per motivi di disinfettazione resasi necessaria per far fronte all’epidemia da colera, atri nell’immediato dopoguerra e poi 1986-88, sotto la prepositura di don Giosuè Calaciura.
L’attuale lavoro di consolidamento e restauro, reso necessario per mettere in sicurezza l’edificio danneggiato dal sisma, ha permesso anche di arricchirlo e abbellito con colori nuovi. Completata anche la doratura degli stucchi rimaste incompiute negli anni ‘80 per mancanza di fondi.
« Oggi riapriamo questo tempio ed è bello farlo nella festa del battesimo del Signore – sottolineano l’Arcivescovo durante la cerimonia di riapertura – . La chiesa costruita su pietre che siamo noi, fatti di pietre vive. Ringraziamo il Signore per quello che abbiamo qui questa sera. Ci sono qui molti ragazzini, il mio augurio va anche a loro perché questa chiesa possa accogliere tutti, particolarmente i ragazzi, i giovani e le nuove generazioni. Sappiamo le difficoltà e le preoccupazioni per la crescita dei piccoli, ma prendiamo l’impegno a rendere sempre più tutte le chiese di Biancavilla accoglienti per loro. Il mio grazie va anche alle salesiane che qui, a Biancavilla, da anni lavorano con le nuove generazioni. Impegniamoci tutti in questo ambito, faremo onore a chi in passato si è distinto in questa attività. Dobbiamo diventare sempre buoni punti di riferimento per i nostri ragazzi, questo fa diventare migliori anche noi adulti. Siamo la chiesa del Dio vivente che ancora oggi continua a camminare nel territorio e nelle strade di questo paese ».
La Basilica di Biancavilla, ritorna quindi alla normalità, dopo oltre 15 mesi di chiusura. Il maggior monumento della città è nuovamente visitabile e soprattutto viene restituita ai fedeli per la celebrazione del culto divino.
Alla fine della messa L’arcivescovo ha aggiunto « Con la data di oggi firmerò il decreto per la revisione degli statuti della collegiata. In modo che possa essere ricostruita in pieno la collegiata di questa insigne basilica. Questo per farvi lavorare meglio. Auguro che la collegiata possa essere un valido strumento, soprattutto per aiutare i giovani». E poi stata svelata una lastra in marmo in memoria della riapertura.