È stato il suono della tradizionale ciaramella che ha aperto il concerto di Natale intitolato “Gaudete, pregate cantando” svoltosi nella chiesa del Santissimo Salvatore di Adrano, Rettoria della vicina parrocchia di San Pietro, guidata da Don Pietro Strano, che oltre a essere uno dei promotori dell’iniziativa è anche vicario foraneo del XIV vicariato.
L’iniziativa ha coinvolto oltre cento coristi, molti di loro giovani e giovanissimi, divisi in sette corali cittadine: Maria Santissima del Rosario, Santa Cecilia, Maria Santissima Ausiliatrice, Don Alfio Conti, San Nicolò Politi, CantOrabis, Santa Maria degli Angeli.
Tra i promotori anche L’assessore al turismo e spettacolo Anna Rita Marcellino è il Sindaco Angelo Dagate.
Una dopo l’altra le corali si sono esibite nei più celebri canti natalizi e nei tipici stornelli dialettali della tradizione adranita, alcuni di questi canti musicati da Don Alfio Conti (sacerdote-musicista del luogo, scomparso di recente e ricordato alcune settimane fa in un’iniziativa al teatro comunale).
Durante la serata i partecipanti hanno potuto ascoltare anche l’intervallo musicale di Sax fatto dal piccolo Alfio Russo, in una chiesa che per l’occasione era stracolma di spettatori.
«Ringrazio tutti voi –ha affermato commosso padre Strano – che mi avete aiutato a pregare con il canto, ma ringrazio soprattutto il Signore, perché la comunione tra di noi è un dono di Dio. Anche io nella mia giovinezza ho fatto parte di un coro, guidato a quel tempo da Don Pietro Sicurella, io allora diciassettenne sono cresciuto e mi sono formato proprio in questa chiesa che sto imparando ad amare per la sua arte, la sua storia. Abbiamo organizzato questo evento in poco tempo, grazie alla collaborazione con l’assessore e il sindaco. Ma soprattutto grazie a voi, avete dimostrato che non ci sono campanilismi, siamo tutti belli agli occhi di Dio, quello di questa sera è un bellissimo segno visibile di comunione tra le varie comunità parrocchiali».
Il sindaco prima di fare gli auguri di Natale ha voluto sottolineare la gratitudine verso le molte realtà sane che all’interno delle parrocchie lavorano e rafforzano la coesione sociale.