di Laura Napoli
È stata festeggiata presso la Chiesa capitolare di San Giuliano della Sezione di Catania dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme”Card. Salvatore Pappalardo”, la memoria liturgica della “Esaltazione della Santa Croce”. con la quale la Sezione ha inaugurato l’apertura del nuovo anno pastorale.
La cerimonia è stata presieduta da Padre Massimiliano Parisi, nuovo Cerimoniere Ecclesiastico della Sezione di Catania, e concelebrata dal confratello Padre Giuseppe Putrino. La cerimonia si è svolta alla presenza del Luogotenente d’Onore della Italia-Sicilia, S. E. Cav. Gr. Croce il Prof. Giovanni Russe e del Preside della Sezione, Cav Gr. Cr. Dott. Sergio Sportelli.
Le origini di questa festività sono legate alla dedicazione della Chiesa del Santo Sepolcro (13 settembre 335 d. C.) per volontà dell’imperatore Costantino dopo le devote ricerche archeologiche da parte di sua madre Sant’ Elena, dei Luoghi Santi in particolare della Croce di Nostro Signore, sepolti sotto i resti della città di Aelia Capitolina fatta costruire dall’imperatore Adriano.
Nell’omelia, Don Massimiliano ha sottolineato che la Liturgia celebra la memoria della “Esaltazione della S. Croce” il 14 settembre (giorno in cui nel 335 la Basilica venne aperta al pubblico), per dare preminenza al valore del “coinvolgimento e della partecipazione di tutto il popolo di Dio” a quell’evento così significativo per la storia della cristianità.
Nel messaggio liturgico di questa festività, infatti, “la Croce è il luogo della Salvezza di tutti gli uomini, e dal modo in cui La guardiamo dipendono il mistero della nostra fede e quello della nostra dignità”.
«La Croce – ha proseguito Don Massimiliano – può essere considerata sia dal punto di vista della “Gloria”, della Maestà, del Trionfo di Cristo sulla morte e sul peccato, sia dalla prospettiva del “Dramma” cruento di Cristo per la quale “davanti a quello strazio il credente o acquista la fede o la perde».
«Allora – ha concluso – Per le Dame e i Cavalieri, celebrare la festa della Esaltazione della Croce, significa avere l’atteggiamento di coloro che non si limitano a voler “vedere” la Croce, ma che vogliono, più di tutto, credere all’Amore di quel Padre che ha dato tutto se stesso per la Salvezza di tutti gli uomini».
In onore della Solennità, la celebrazione è stata arricchita con alcuni segni: un’icona esposta sull’altare per ricordare il legame antico ma sempre vivo della Chiesa catanese con quella di Gerusalemme, e la presenza simbolica della pianta di basilico che ornava l’altare, nell’effusione del suo profumo, ha ricordato la Regalità di Cristo per il significato etimologico del suo nome (dal greco basilikòs ‘reale’, da basiléus ‘re’). Al termine i cavalieri e le dame si sono fermati in spirito di comunione nei locali della Sezione annessi alla Chiesa Capitolare.