di Stefano Gemmellaro
Il 9 giugno la Chiesa tutta celebra la grande solennità che commemora il dono dell’amore che intercorre fra il Padre e il Figlio, la Pentecoste. Lo Spirito Santo, che pervade l’universo, che tutto unisce e tutto conosce, scende sugli Apostoli riuniti nel cenacolo e li invia alla grande missione dell’evangelizzazione che cambierà il volto del mondo, introducendo tutte le nazioni alla vita. La stessa missione è oggi affidata a ciascun credente poiché, come lo stesso San Paolo scrive nella prima lettera ai Romani, quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono i figli di Dio.
Consapevole di questa importante vocazione e della conseguente missione che da essa scaturisce, l’Arcidiocesi di Catania celebra ogni anno la Festa del Dono, che in quest’anno si svolgerà presso la città di Biancavilla. Dalle 15.30 in poi, due postazione, Villa delle Favare e piazza Sgriccio, vedranno l’accoglienza e la registrazione di tutti coloro che prenderanno parte a quella che qualche anno fa veniva chiamata, forse un po’ in modo riduttivo, la “Pentecoste dei Giovani”, ma poiché lo Spirito è dono per tutti, più esaustivo è il modo in cui oggi viene chiamata.
Le splendide piazze Roma e Collegiata saranno il luogo di raduno dei fedeli provenienti da tutte le zone dell’Arcidiocesi, accolti da momenti di animazione festa e testimonianza. «Da più di 30 anni la nostra diocesi il giorno di Pentecoste –spiega Don Antonino Portale– celebra la giornata dei giovani, nella quale vengono coinvolti tutti i gruppi parrocchiali, oratori, associazioni e movimenti cattolici. Saranno diverse decine i pullman dei giovani, che prenderanno parte alla manifestazione, e più di 200 giovani verranno a piedi da Adrano».
Il tema della giornata, scelto da Don Antonino Portale, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale giovanile sarà “Questo è il mio viaggio”, un tema che mette in evidenza il compito e la dimensione della pastorale giovanile cioè quello di accompagnare e guidare i giovani a scoprire la presenza di Gesù Cristo nell’esperienza di tutti i giorni. Seguendo quella parabola di fede e di esistenza di ognuno di noi, il primo momento affronterà “la delusione”.
Seguirà il secondo momento “camminava con loro”, che si andrà a concludere con il terzo momento, il momento più alto, con la concelebrazione eucaristica presieduta dall’Arcivescovo e animata dalle corali biancavillesi. Lo Spirito di sapienza ed intelligenza, Spirito di consiglio e di fortezza, Spirito di scienza e di pietà, Spirito di timor di Dio, ancora oggi, ancora una volta ci da il mandato di rinnovare il volto della Chiesa sposa di Cristo.