Una chiesa, una moschea e una sinagoga, una accanto all’altra in un grande agorà a pianta esagonale, dove in maniera speculare e fortemente simbolica sorgono anche gli istituti di cultura delle tre grandi religioni monoteiste. Un luogo simbolo di pace in cui cristiani, musulmani e israeliti possono condividere lo stesso spazio per professare ciascuno la propria fede, in controtendenza ai drammatici conflitti causati dal radicalismo fanatico e violento.
“La piazza delle Tre Culture” è un progetto che il catanese Francesco Nicolosi Fazio, ingegnere ambientalista, appassionato intellettuale, da sempre impegnato sul fronte civico e sociale, porta avanti da quasi un ventennio, raccogliendo l’interesse di numerosi esponenti del mondo della cultura e dell’opinione pubblica, ma senza mai trovare – letteralmente – un luogo dove poter edificare l’ambizioso progetto. Una lunga ricerca condotta fra le trame urbane della città prescelta per la collocazione: Catania. «Non soltanto per la posizione geografica che occupa nel Mediterraneo – afferma Nicolosi Fazio – ma anche per la sua proverbiale ospitalità, e per numerose motivazioni storiche che arricchiscono il significato sociale di questo progetto».
Ed è in quella panoramica parte di Catania che si affaccia sul mare che il progettista ha recentemente scoperto un sito, il sito, dove la sua visione architettonica del dialogo interreligioso può diventare realtà. Un fondamentale passo in avanti verso la “fattibilità”, che Nicolosi Fazio illustrerà alla città nel corso del convegno che si svolgerà giovedì 30 maggio, alle 10.00, al Palazzo della Cultura. Per l’occasione interverranno, in rappresentanza delle tre fedi, mons. Gaetano Zito, l’Imam Kheit Abdel Hafid e il rabbino Stefano Di Mauro, nonché esponenti delle chiese riformate e ortodosse. Dopo le relazioni dello storico Tino Vittorio, del sociologo e docente dell’Università etnea Carlo Colloca, e del poeta e scrittore Mario Grasso, prenderanno la parola autorità dell’Amministrazione Comunale di Catania ed europarlamentari siciliani. Inoltre, nel corso dell’incontro, a tutti i partecipanti sarà donato il libro “Gli strumenti della memoria”. «È un progetto ambizioso – dichiara Nicolosi Fazio – ma che può fare della nostra città un potente esempio di pace e tolleranza, per scardinare quell’amara prospettiva di una Catania dissestata e senza futuro. L’unica possibilità di riscatto per il nostro territorio, e per l’intera regione, è la Cultura, la nostra cultura millenaria che ha raggiunto il suo massimo splendore proprio quando in Sicilia convivevano pacificamente le tre grandi religioni monoteiste. Nella nostra epoca quindi, che non riesce più a creare monumenti per la pochezza morale esistente, l’ipotesi di progetto vuole essere proprio quella di una “Piazza monumentale”».